La produzione di mele italiane si assesta poco oltre i due milioni di tonnellate con una riduzione del 4% rispetto al 2020 ed una conferma delle previsioni di agosto. I dati sono emersi durante la consueta riunione di Assomela. A livello regionale, l'Alto Adige si porta a 934.799 tonnellate, in recupero rispetto al 2020, mentre il Trentino si ferma a 510.010, in leggero arretramento rispetto alla produzione dell'anno precedente. Il Veneto è la regione più colpita dagli effetti delle gelate di aprile (-26% sul 2020). Una contrazione si rileva anche per il Piemonte (-15%), mentre Emilia-Romagna e Friuli sono sostanzialmente stabili. A livello varietale, si riducono le produzioni di praticamente tutte le varietà, con punte del - 29,3% per la Granny Smith, - 20% per il Red Delicious, - 35% per la Renetta e - 10,7% per la Fuji. Golden delicious, che da quattro anni vede un calo generale in produzione, è in leggero aumento (+ 3%) ed ancora di più il gruppo delle "nuove varietà", che passa da 70.402 a 128.675 tonnellate in due anni. Il settore biologico arriva a 189.974 tonnellate di produzione, in linea con il 2020. In recupero l'export. Germania, Spagna, Egitto e Medio Oriente si confermano come aree di alto interesse; in crescita il Sud America è in crescita e l'India.
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