In arrivo in Provincia, Comuni e Asl centinaia di diffide, affinché non venga bloccato il pagamento delle indennità di dirigenza a chi ha cessato di svolgere i relativi incarichi e non si proceda al recupero degli arretrati. Dopo che la sentenza della Corte costituzionale ha bocciato la normativa provinciale che dal 1992 permetteva di trasformare gradualmente l'indennità di dirigenza in un elemento fisso della retribuzione, mantenuto anche dopo la cessazione dei relativi incarichi, in Alto Adige regna l'incertezza. Sono circa un migliaio i dipendenti ed ex dipendenti coinvolti; di cui 600-800 dell'amministrazione provinciale e 250 della sanità. Da recuperare ci sono circa 10 milioni.
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